La Celiachia
La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale .
Tale intolleranza provoca una risposta immunitaria abnorme a livello dell’intestino, che causa un’ infiammazione cronica con scomparsa dei villi intestinali.
L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 400.000, ma ne sono stati diagnosticati intorno agli 85.000. Ogni anno sono effettuate 5.000 nuove diagnosi ed ogni anno nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%.
Non sempre la celiachia si presenta in modo palese. Infatti le sue forme cliniche possono essere molteplici. La forma tipica ha come sintomatologia diarrea e arresto della crescita (dopo lo svezzamento), quella atipica si presenta tardivamente con sintomi prevalentemente extraintestinali (ad esempio anemia), quella silente si caratterizza per l’assenza di sintomi eclatanti e quella potenziale o latente si evidenzia solo con esami sierologici positivi (la biopsia intestinale è normale).
Una indagine preliminare per diagnosticare la celiachia si effettua mediante la ricerca degli anticorpi specifici. La diagnosi definitiva avviene con una biopsia dell’intestino attraverso la quale si determina l’atrofia dei villi intestinali.
Nel bambino , nella maggior parte dei casi, l’intolleranza si evidenzia a distanza di qualche mese dall’introduzione del glutine nella dieta, con un quadro clinico caratterizzato da diarrea, vomito, anoressia, irritabilità, arresto della crescita o calo ponderale. Nelle forme che esordiscono tardivamente, dopo il secondo - terzo anno di vita, la sintomatologia gastroenterica è per lo più sfumata e in genere prevalgono altri sintomi quali deficit dell’accrescimento della statura e/o del peso, ritardo dello sviluppo puberale, dolori addominali ricorrenti e anemia sideropenica dovuta a malassorbimento intestinale del ferro.
Nell’adulto l’intolleranza può comparire più o meno acutamente in un periodo qualsiasi della vita, spesso dopo un evento stressante quale una gravidanza o un intervento chirurgico o un’infezione intestinale.
La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare.
Il celiaco deve escludere dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare quei cibi che contengono piccole tracce di farina con glutine. Molti prodotti in commercio, soprattutto di produzione industriale, non possono essere utilizzati dai celiaci perché contengono o potrebbero contenere glutine, anche in minime tracce, ad esempio residui di precedenti lavorazioni che ovviamente non sono riportate in etichetta.
Molte industrie alimentari hanno messo in commercio alimenti senza glutine sempre più gradevoli: farine che sostituiscono quella di grano, pane, pasta, biscotti, dolci, cracker, grissini, fette biscottate, merende. La dieta del celiaco risulta così varia nonostante l’esclusione del glutine.
L’Associazione Italiana Celiachia ha pubblicato nel "Prontuario degli alimenti" sul sito http://www.celiachia.it/pages/ un elenco di prodotti alimentari sicuramente privi di glutine destinati a tutti i consumatori (N.B. il sito richiede una registrazione gratuita per accedere ed offre la possibilità di ricercare i prodotti per categoria e per ditte)
Il ministero della salute ha predisposto l’elenco dei prodotti per celiaci concedibili da parte del Sistema Sanitario Nazionale.
SIMBOLO REGISTRATO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA CELIACHIA PER INDICARE ALIMENTI PRIVI DI GLUTINE